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6/11/1983, 4:35, La Paz, Bolivia, 3600 m s.l.m.: Ana Crespo Yankovic, boliviana, dava alla luce Álvaro Javier Orce Crespo. Insieme al padre, Javier Orce Jario, che faceva parte di una famiglia spagnola che abitava da tanti anni a La Paz, facevano una giovane coppia. Sin da tenera età, Álvaro adorava sia i racconti di sua madre, accompagnati dai disegni che lei stessa faceva, che Paperino a scuola, il disegno preferito di Álvaro, da lui copiato in innumerevoli occasioni. Così trascorse Álvaro i primi anni di vita. Poi, ci furono i problemi di alcolismo del padre, il che portò alla separazione dei genitori, insieme a dei problemi economici. Per via di ciò, il disegno venne messo in pausa per Álvaro, con un’adolescenza difficile anche per la mancanza del padre. All’età di 15 anni, sua madre si trasferì per lavoro a Milano. Da ragazzo, la materia preferita di Álvaro a scuola erano le Arti Plastiche, dove sempre otteneva il massimo dei voti. Il sogno di quel ragazzo? Studiare Architettura, ma era troppo costoso per la sua famiglia. Qualche anno dopo, Álvaro prese un po’ la cattiva strada, anche per via del quartiere difficile nel quale abitava: Villa Fatima. Nel 2004 partì insieme alla sorella per quel di Milano, dove l’adattamento fu difficile in tutti sensi. Lì, nel 2006, studiò Disegno Grafico per prima volta alla Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco. Senza troppa fortuna nella ricerca di un lavoro, cominciò il suo interesse per i tatuaggi. Con un enorme entusiasmo per imparare a disegnare meglio e tatuare, prese la decisione di tornare in Bolivia e aprire uno studio di tatuaggi. Nel 2015, ormai a La Paz, conobbe Viviana Quintanilla, sua futura moglie. Nel 2016 aprì lo studio Piel y Arte Tattoo mentre continuava con lo studio presso l’Academia di Belle Arti Hernando Siles di La Paz, dove imparò diverse tecniche di disegno e pittura. Le sue preferite? Le matite, matite a pastello e la pittura a olio. Per la sua prima esposizione fece anche i suoi primi dipinti e quadri, guadagnando il secondo posto con il quadro 420, vendendo alcuni quadri. Finché a Gennaio 2020 rientrò a Milano insieme a sua moglie e partecipò all’evento Artisti in Vetrina.

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